Impianto di Vimercate

impianto di depurazione di vimercate

L’impianto di depurazione a fanghi attivi di Vimercate è stato costruito per il trattamento delle acque reflue urbane del comprensorio per l’area Nord-Ovest di Vimercate e serve la fognatura dei seguenti Comuni:

  • Vimercate
  • Burago di Molgora
  • Aicurzio
  • Sulbiate
  • Bernareggio
  • Bellusco
  • Usmate/Velate
  • Carnate
  • Ronco Briantino

L’impianto tratta reflui di tipo civile-misto industriale raccogliendo, oltre la portata nera, anche le acque bianche nei periodi di pioggia.

È dotato di una potenzialità pari a 104.000 AE, per una portata giornaliera media e complessiva di circa 17.500 mc.

L’impianto è costituito da due linee di sollevamento liquami in ingresso.

Poiché il refluo convogliato dal sistema fognario cittadino arriva all’impianto ad una quota tale da non consentirne il funzionamento a gravità, è stato previsto un sollevamento iniziale delle acque reflue da trattare, previa grigliatura grossolana al fine di permettere una minima equalizzazione delle portate in entrata.

  1. LINEA ACQUE
    • sollevamento iniziale;
    • pretrattamenti di grigliatura automatica a gradini con asportazione del materiale grigliato;
    • dissabiatura/disoleatura in bacino combinato, a sezione rettangolare, con insufflazione d’aria, estrazione e raccolta delle sabbie e asportazione degli olii e grassi;
    • sedimentazione primaria;
    • ossidazione biologica ad “alto carico”mediante insufflazione di aria;
    • defosfatazione chimica;
    • sedimentazione secondaria;
    • biofiltrazione;
    • disinfezione finale con acido per acetico sol. Commerciale al 15% p/v;
    • scarico delle acque depurate in corpo idrico recettore (torrente Molgora);
  2. LINEA FANGHI
    • ispessimento dinamico dei fanghi per gravità in bacini circolari;
    • digestione anaerobica 1° -2° stadio, a funzionamento (mesofilo a 35°C);
    • post Ispessimento e disidratazione meccanica con centrifughe;
  3. LINEA BIOGAS:
    • Torcia di combustione per biogas;
    • Campana gasometrica a membrana;


Per saperne di più

Linea Acque

Prima di sottoporli alle vere e proprie fasi di depurazione, i liquami vengono preliminarmente privati di materiali grossolani, oleosi e sabbiosi, che potrebbero creare inconvenienti alla continuità di servizio delle apparecchiature o inibire i processi biochimici.

È presente una fase di grigliatura fine realizzata mediante due griglie autopulenti a movimento rototraslatorio, del tipo a gradini, con luce di filtrazione di 3 mm, in grado di trattare l'intera portata massima, pari a circa 4.134 m3/h.

Il materiale grigliato, per mezzo di un idoneo sistema di trasporto realizzato in lamiera di acciaio inox, viene convogliato, pressato e scaricato in apposito cassone di raccolta.

La quantità media giornaliera di materiale trattenuto dalle griglie risulta pari a circa 1.000 kg/mese.

Il sollevamento dei liquami avviene mediante l’esercizio di pompe sommerse centrifughe.

L’impianto è alimentato da due collettori posti in parallelo e così definiti

  • Sollevamento a servizio del "collettore civile";
  • Sollevamento a servizio del "collettore industriale”;

Ciascuna linea di sollevamento è dotata di pompe centrifughe in grado di realizzare le seguenti portate massime in esercizio:

  • Sollevamento linea civile: 3.100 mc/h
  • Sollevamento linea industriale: 1.620 mc/h

Per la rimozione della sabbia e degli oli è presente un’unità di dissabbiatura-disoleatura a insufflazione d'aria. Essa assicura una limitata turbolenza tale da impedire la sedimentazione delle sostanze organiche e favorisce la risalita (“flottazione”) in superficie degli oli e dei grassi; la sezione è equipaggiata con un carroponte raschiatore, a movimento “va e vieni”, che raccoglie sia il materiale sedimentato sia il flottato sullo specchio del bacino.

Il materiale sabbioso depositato sul fondo del bacino viene estratto mediante un compressore air-lift che alimenta un classificatore per la separazione della sabbia asciutta dal refluo e la raccolta in cassone.

I materiali galleggianti vengono raccolti in un apposito pozzetto da cui sono periodicamente rimossi per aspirazione, conferendoli poi a smaltimento.

Nella decantazione primaria si sfrutta la forza di gravità per separare dall’acqua le particelle solide sedimentabili, caratterizzate da peso specifico maggiore di quello dell’acqua e che sono in grado di depositarsi sul fondo della vasca in tempi accettabili.

In relazione alle previste condizioni di esercizio della sezione é possibile attribuire rese di processo pari al 25% del BOD, al 35% del COD e al 70% dei solidi sospesi.

Diverso è il discorso per azoto e fosforo in quanto la relativa rimozione è considerata nulla.

La raccolta dei fanghi depositati sul fondo del bacino é operata da carroponti raschianti in movimento alternativo; essi sospingono il materiale sedimentato nelle tramogge realizzate alle estremità di testa dei bacini. L’estrazione dei fanghi dalle tramogge di testa è operata mediante valvole pneumatiche, in cui l’aria per la chiusura della valvola è fornita da un apposito compressore a pistone, dotato di serbatoio di accumulo.

Il trattamento biologico ad alto carico è operato nei bacini di ossidazione con parametri di esercizio tali da ottenere la parziale rimozione dell’inquinamento carbonioso e da non comportare la trasformazione dei composti ammoniacali a nitrato.

Il dimensionamento è condotto per ottenere una rimozione del BOD pari al 55%  60%, stabilendo il valore del carico di fango Cf pari a 0,60 Kg BOD/Kg SS *giorno.

Il reattore di trattamento biologico a alto carico, suddiviso in due linee in parallelo ha un volume utile pari a 3000 mc.

La circolazione dei flussi all’interno dei bacini, sia al fine di evitare cortocircuiti sia per rendere massime le rese di trasferimento dell’ossigeno, è assicurata da quattro miscelatori sommergibili; tale numero è determinato dalle condizioni idrodinamiche presenti in vasca a causa della presenza dei diffusori a bolle per l’ossidazione.

Il sistema di ossigenazione del trattamento biologico è costituito da dispositivi di aerazione per insufflazione a bolle fini, realizzato con diffusori a disco e membrana porosa installati sul fondo di ogni bacino.

La rimozione del fosforo avviene per via chimica con dosaggio di sali di alluminio nel comparto biologico e rimozione dei fanghi chimici, in sedimentazione finale, unitamente ai fanghi attivi.

Tale trattamento è in grado di conseguire rese superiori al 90%, ottenendo in uscita concentrazioni ampiamente entro i limiti legislativi imposti.

La miscela liquame depurato/fango attivo in uscita dalla fase di ossidazione é avviato alla sedimentazione finale che separa il liquame depurato dal fango che ispessisce sul fondo per la quale si utilizzano tre bacini a pianta circolare e flusso verticale-radiale, attrezzati con ponte raschiatore a trazione periferica.

I fanghi estratti dai sedimentatori vengono ricircolati in testa al comparto di ossidazione mediante una stazione di sollevamento dedicata per ogni unità di trattamento, con pompe centrifughe sommergibili.

A valle della sedimentazione finale il liquame parzialmente depurato viene alimentato mediante una stazione di sollevamento a pompe centrifughe alla sezione di biofiltrazione.
Essa ha la funzione di completare la rimozione dell’inquinamento disciolto dovuto ai composti carboniosi e operare mediante processi biologici di nitrificazione e successiva denitrificazione l’eliminazione dell’azoto fino ai valori stabiliti allo scarico, controllando la concentrazione di solidi sospesi allontanati con l’effluente e, conseguentemente, le concentrazioni residue di fosforo.
Tutto ciò è stato realizzato mediante un trattamento biologico con biomasse adese su di un opportuno materiale di supporto.

La costante presenza nelle acque depurate di microrganismi patogeni impone l’utilizzo di tecniche di disinfezione delle acque atti a ridurre sensibilmente la loro presenza nel refluo.
Il sistema di disinfezione avviene con utilizzo di acido per acetico stabilizzato al 15% p/v, con dosaggi di circa 3,5-4 ml/mc di acqua trattata.

Linea Fanghi

Il ricircolo dei fanghi è realizzato, per ogni linea di sedimentazione secondaria, mediante due pompe centrifughe sommergibili installate in una stazione di sollevamento realizzata in aderenza ai bacini di sedimentazione stessi.

Il trattamento iniziale dei fanghi prodotti dalla sedimentazione primaria e dall’estrazione dei fanghi in esubero avviene mediante ispessimento dinamico al fine di ridurre il contenuto di acqua e concentrare il fango da inviare alla digestione anaerobica.
Il surnatante prodotto dagli ispessitori è scaricato nella rete interna di fognatura.

La stabilizzazione dei fanghi ispessiti è condotta per via anaerobica mediante processo di digestione, in condizioni mesofile (temperatura di 35°C), in doppio stadio, per un volume utile complessivo pari a 3.600 mc.

Il biogas prodotto, principalmente composto da metano e anidride carbonica, viene riutilizzato in centrale termica per scaldare acqua che, attraverso uno scambiatore di calore, per mantenere in condizioni ottimali la temperatura dei fanghi digeriti.

L’eventuale eccesso di biogas è avviato alla torcia di combustione.

Ma la riduzione di volume più significativa dei fanghi digeriti (con concentrazione di 25-30 g/l) si ottiene attraverso l’utilizzo di centrifughe disidratatrici che consentono di ottenere tenori di secco del 22-25%.

La produzione di fango palabile e stabilizzato è stimabile mediamente in 50 T/Sostanza Secca al mese e viene normalmente conferito in agricoltura per lo smaltimento.

Linea Gas

Il biogas prodotto dalla digestione dei fanghi viene prelevato e, previa filtrazione con filtri a ghiaia, ricircolato nei digestori stessi oppure avviato allo stoccaggio in gasometro a membrana, quale polmone di raccolta per alimentare la caldaia di riscaldamento dell’acqua circolante nello scambiatore di calore.