In corso la ristrutturazione del depuratore di Monza

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È scattato ufficialmente il 19 dicembre 2015 con l’inaugurazione dei cantieri, il via all’ammodernamento del depuratore San Rocco di Monza che, nel giro di due anni, regalerà allo storico impianto una seconda giovinezza.

Il progetto avviato nel 2014 da BrianzAcque, proprietaria e soggetto gestore dell’infrastruttura idraulica, tra le più grandi della Lombardia e d’Italia, è stato illustrato pubblicamente nella sede dell’ex circoscrizione San Rocco davanti ai cittadini del quartiere.

La riqualificazione della struttura, al servizio di 36 comuni della Brianza, si fonda su due distinti interventi di alto impatto ingegneristico: la copertura delle due vasche di sedimentazione primaria per eliminare i cattivi odori dalle aree circostanti l’impianto e la riqualificazione della sezione d’ossidazione finalizzata al risparmio energetico e all’adeguamento della struttura al rispetto dei limiti introdotti dal Regolamento di Regione Lombardia (n.3/2006) che entrerà in vigore il 31 gennaio 2016.

“C’è una buona notizia: il cantiere che cambia il quartiere è partito – ha esordito Enrico Boerci, Presidente di BrianzAcque - Questo è solo l’inizio di un’operazione che sarà condotta nella massima trasparenza, tendendo costantemente informata la cittadinanza. Oltre ai metodi classici di comunicazione, abbiamo deciso di installare tre postazioni countdown, che misureranno la nostra efficienza nel rispettare i tempi di avanzamento e di realizzazione dei lavori”.

Conclusa la presentazione, l’open day dall’emblematico titolo “Il cantiere che cambia il quartiere” è proseguito con la visita ai cantieri, all’interno dei cancelli di BrianzAcque, in viale Enrico Fermi. Al sopralluogo, oltre ai vertici di BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico integrato sul territorio, hanno partecipato autorità e maestranze impegnate nell’attuazione del progetto e da un pubblico composto per lo più da abitanti della zona.

“Un significativo passo in avanti. Ci mettiamo la faccia e ci assumiamo i nostri impegni perché questo progetto è stato voluto e partecipato dall’Amministrazione Comunale” – ha sottolineato il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti il quale, per primo, all’indomani della sua elezione, aveva sostenuto la necessità di abbandonare il “Master Plan” da 62 milioni auspicando soluzioni più rapide e meno onerose.

Per il Presidente Provincia di Monza e della Brianza, Gigi Ponti, l’avvio dei lavori: “è una tappa significativa perché il processo si è messo sui binari giusti. La ristrutturazione del depuratore è una buona notizia per tutta la Provincia anche dal punto di vista dell’efficienza ambientale. Non dobbiamo dimenticare che cinque anni fa’ questo impianto ha fatto da barriera all’onda nera della Lombarda Petroli”.

Marco Troiano, Sindaco di Brugherio, il comune confinante con Monza, su cui sorge il depuratore San Rocco, ha aggiunto: “Si tratta di progetto che è un esempio di innovazione e di coraggio nonché un ‘alleanza virtuosa tra istituzioni, con l’obiettivo primario di un miglioramento della qualità della vita”.

Due terzi dei lavori saranno completati entro metà 2017. I cantieri interesseranno solo le strutture esistenti e saranno eseguiti con l’impianto in funzione, così da assicurare continuità al servizio di depurazione dei reflui, senza disagi per la popolazione. I due interventi procederanno in parallelo.

La copertura delle vasche - Per risolvere il problema delle esalazioni moleste che colpiscono i dintorni del depuratore, BrianzAcque coprirà i due grandi sedimentatori circolari dal diametro di 60 e 52 metri, situati all’aperto, al cui interno vengono separati i fanghi misti. Uno dopo l’altro, gli invasi, profondi 6 metri e mezzo, con una superficie totale a contatto con l’aria di circa 5 mila metri quadrati, sono destinati ad essere chiusi e sigillati con una struttura a raso in vetroresina, sostenuta da travi reticolari radiali a vista di acciaio zincato. Dentro gli edifici, l’aria verrà aspirata e trattata con un sistema di biofiltri in grado di assorbire i miasmi maleodoranti prima che vengano immessi in atmosfera. Ad intervento concluso, quelle monzesi risulteranno le vasche coperte più grandi d’Italia e tra le più grandi d’Europa. Ad eseguire i lavori la Severn Trent Italia di Desenzano del Garda che, lo scorso agosto, si è aggiudicata la gara di appalto. Salvo imprevisti, la prima vasca sarà chiusa a luglio 2016 e la seconda a giugno 2017. Complessivamente, la previsione di spesa è di euro 4.596.574 euro.

Nuova vita per il comparto di ossidazione - La riqualificazione della sezione di ossidazione biologica, cuore dell’impianto, si concretizzerà con l’applicazione alle 16 vasche della tecnologia cosidetta “a fasi alternate”. Una trasformazione che massimizzerà le prestazioni minimizzando i costi energetici con un risparmio valutabile attorno ai 700 mila euro all’anno, ma soprattutto che consentirà di rispettare i limiti regionali più restrittivi imposti dal nuovo regolamento di Regione Lombardia che entrerà in vigore dal 31 dicembre 2016, evitando di incorrere in sanzioni legislative per illeciti allo scarico. In particolare, la SOTECO Spa di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, sostituirà tutte le attuali apparecchiature, risalenti agli anni Settanta e ormai superate, con nuovi sistemi di adduzione dell’ossigeno alle vasche e con strumentazioni e software specifici. Al posto dei 4 ventilatori che oggi immettono ossigeno nei sedici invasi rettangolari, profondi 5 metri, saranno introdotti dei compressori e un sistema di diffusione in grado di distribuire una più alta concentrazione di ossigeno nelle vasche , garantendo così una maggiore efficienza nel trattamento biologico. La durata dei lavori è di 700 giorni. L’importo dei lavori aggiudicati con gara d’appalto ammonta a 3 milioni 668.850 (ribasso pari al 27%). L’ottimizzazione del comparto permetterà di ridurre i valori di azoto totale. I lavori saranno eseguiti su due vasche alla volta con l’obiettivo di non interrompere il ciclo depurativo. La tecnologia utilizzata è già stata adottata con successo in analoghi impianti in Italia e in particolare in Trentino Alto Adige. In totale, la previsione di spesa è di 6.179.054 euro.

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