Le fasi della depurazione

I tre impianti di depurazione acque reflue sono impianti con trattamento biologico “a fanghi attivi”.

Tali impianti di depurazione prevedono che il refluo (di origine civile ed industriale)  pervenga al reattore  biologico a “fanghi attivi” dopo avere subito inizialmente dei pretrattamenti di tipo fisico volti a separare dal refluo fognario  le componenti  solide costituite da materiale grossolano (tramite la grigliatura fisica), le sabbie (tramite la dissabbiatura) e gli olii e grassi ( tramite la disoleatura), quindi sottoposto ad un processo di  sedimentazione della componente inquinante sospesa nei liquami (sedimentazione primaria).

Il cuore del processo “a fanghi attivi” è rappresentato dal trattamento di tipo biologico dei reflui: questo trattamento avviene ad opera di microrganismi  presenti sotto forma di fiocchi fangosi tenuti in sospensione nelle vasche di ossidazione biologica.

La popolazione di microrganismi  (batteri, protozoi, metazoi, rotiferi, ecc..) cresce e si riproduce continuamente all’interno della vasca di ossidazione grazie all’ utilizzo del carbonio organico e dei nutrienti (principalmente Azoto e Fosforo) presenti nel refluo da trattare.

Questo processo di crescita e riproduzione batterica permette quindi di rimuovere le forme inquinanti disciolte nei liquami (nutrienti  e molecole organiche) concentrandoli nel “fango attivo” composto dai prodotti del metabolismo cellulare e dalla massa batterica.

La miscela in uscita dalla vasca di ossidazione (fanghi attivi e refluo trattato) , viene inviata alla sedimentazione secondaria, ove i fiocchi di fango attivo vengono separati per decantazione dall'effluente depurato che viene inviato ai trattamenti finali,  mentre il fango viene  ricircolato nella vasca di ossidazione biologica e in parte viene continuamente estratto come fango  di supero da avviare a trattamento e smaltimento.

È necessario precisare che all’interno di questo processo vengono utilizzati anche reagenti chimici che coadiuvano il processo  di rimozione dei nutrienti (de fosfatazione chimica) e che l’effluente depurato, prima di essere scaricato nel corpo recettore subisce trattamenti terziari di filtrazione e di disinfezione (tramite UV o dosaggio di acido peracetico) quest'ultimo necessario a rimuovere la carica batterica residua.